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Categoria: Unità didattiche

UDA 09 - Le relazioni tra le attività e l’organizzazione del tempo - 9.7 Il cammino critico (critical path)



9.7  Il cammino critico (critical path)

 

Definizione: cammino critico (critical path)

In un reticolo, il percorso o sequenza di attività che richiede il maggiore tempo di esecuzione rispetto a tutti gli altri, definisce la durata minima possibile del progetto ed è denominato cammino critico (critical path ).

I software di project management generalmente sono in grado di individuare automaticamente il cammino critico di un progetto. Le attività che compongono il cammino critico, attività critiche,devono avere, in fase di realizzazione, la precedenza rispetto alle attività degli altri percorsi, queste attività rappresentano il focus dei pianificatori e dei project manager per una valida ragione: un qualsiasi slittamento o mancato rispetto dei tempi delle attività critiche comporta lo slittamento dei tempi dell'intero progetto. Le attività non critiche possono subire degli slittamenti senza compromettere i tempi generali del progetto, il ritardo che tali attività possono sostenere senza influire sul progetto dipende dall’esistenza o meno di attività, da esse dipendenti, appartenenti al percorso critico. Se c’è una attività critica dipendente questa non può subire ritardi e di conseguenza l’attività precedente deve terminare prima della data di avvio dell’attività critica. Le attività che possono tollerare degli slittamenti possono essere gestite a seconda delle convenienze:

  •   possono essere avviate immediatamente appena sono disponibili tutti gli input necessari;
  •   si può decidere di ritardarle in base a valutazioni del project manager.

Nel momento in cui il ritardo dovesse occupare tutto il periodo di slittamento ammissibile, le attività non critiche diventerebbero critiche in quanto le successive attività critiche che dipendono da loro sarebbero costrette ad attendere per poter essere avviate. Nel Gantt seguente è riportato un esempio di possibile slittamento di una attività non critica.

Figura 38: esempio di possibile slittamento di attività non critica

Supponiamo che il Gantt della figura precedente sia una parte di un diagramma più grande e che le attività A1, A3 ed A5 facciano parte del percorso critico mentre le attività A2 e A4 chiaramente non ne fanno parte. L’attività A2 e l’attività A4 possono tollerare rispettivamente uno slittamento massimo di 4 e 8 giorni senza provocare ritardi all’intero progetto. Per evitare ritardi causati da attività non critiche, i pianificatori di progetto cercano solitamente di avviare queste ultime il più presto possibile, in questo modo rimane a disposizione un intervallo massimo del ritardo ammissibile che può risultare utile in caso di imprevisti. Per contro, questa strategia implica che il project manager può essere costretto ad avviare contemporaneamente più attività senza poter dedicare la maggior parte del suo tempo alle attività più critiche rischiando di penalizzare queste ultime. Vi sono diverse metodologie operative basate su differenti strategie di previsione del tempo di realizzazione e relative modalità di gestione delle attività, una delle più note e utilizzate è la Critical chain che non è trattata in questo corso ma sulla quale è facile trovare delle pubblicazioni.

 

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